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A Cagliari dunque, Quintasio non fu il primo vescovo, ma il primo di cui la storia parli in modo sicuro. E’ importante, al nostro riguardo, una testimonianza del vescovo di Alessandria, Sant'Atanasio. Atanasio scrive al suo confratello nell’episcopato Lucifero, che guidò la Chiesa di Cagliari dal 353 al 370, per confortarlo delle sue sofferenze patite per la causa di Cristo e della Chiesa, ricordandogli che anche i suoi predecessori martiri, avevano testimoniato la loro fede ed ora si trovano nel coro degli angeli in cielo. Quanti furono i vescovi di Cagliari prima di Quintasio e quanti dopo questi nei trent’anni che intercorrono fino a Lucifero? Forse non lo sapremo mai se non verrà alla luce qualche altro documento ancora sconosciuto. Non è mancata tuttavia la voce della tradizione della Chiesa locale, sostenuta anche dalla devozione popolare per alcune figure di Santi vescovi vissuti nell’era delle persecuzioni e quindi hanno suggellato col sangue gli inizi della fede nella Chiesa madre di Sardegna.Dobbiamo giungere però al secolo XI per avere una serie di vescovi inserita nei documenti scritti che intende coprire la lacuna storica prima di Quintasio.  Si tratta di una lista di ventuno vescovi fregiati del titolo di santità e di martirio. Il primo è San Clemente romano poi divenuto Papa, ed al secondo posto viene proprio il nostro San Gemiliano (Emiliano).

  
 

 Panoramica della Chiesa di Villanova Truschedu

Certamente questo Santo ha goduto di una particolare devozione a preferenza di tutti gli altri, infatti a Sestu fin dal 1260 gli fu dedicata una bella artistica chiesa in stile romanico, e ciò si spiega soltanto  in ragione di un culto speciale tributato al Santo che, in quel luogo, ove fu edificata la Chiesa in suo onore egli avrebbe subito il martirio.

Possiamo concludere, considerando  che, nella tradizione religiosa dei sardi, esistono “Is Goccius”, che non sono altro che delle laudi rievocanti le virtù e le gesta del Santo festeggiato. In questo modo si potranno conoscere i fatti più salienti della vita di San Gemiliano, attribuiti a lui  dalla pietà popolare a dispetto di una mancata documentazione.



 
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