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Breve storia della Sardegna PDF Stampa E-mail
Le opere archittetoniche più affascinantie per certi versi misteriose sono le famose torri nuragiche o nuraghi, realizzati con la tecnica della “falsa volta”, in pratica sovrapponendo anelli di massi a secco sempre più vicini verso l’interno. I nuraghi erano spesso costituiti da una sola torre, a due o tre piani, che successivamente fu rinforzata da altre torri e bastioni di difesa per fronteggiare le invasioni di vari popoli mediterranei. Qualche volta i nuraghi erano circondati da capanne fino a formare dei veri e propri villaggi.  In località San Salvatore è possibile ammirare nella zona archeologica il nuraghe de “s’ortali e su monti”, mentre lungo la strada provinciale 27 per Villagrande, subito dopo il bivio, si può ammirare il nuraghe “Corrus de Trubuzzu”.

 

Tra il 900 ed il 500 a.C. si sviluppano villaggi come Barumini, Tiscali ed i santuari di Santa Cristina (OR). Sono di questo periodo le prime statuette di pietra ed i bronzetti, che sono la prova dell’esistenza di una popolazione suddivisa in Tribù. La società era guidata da un capo e dai sacerdoti e formata da contadini artigiani, pastori e guerrieri. Si praticava il culto delle acque nei templi a pozzo.
I Fenici provenienti dall’attuale Libano sbarcarono in Sardegna intorno al 1800 a.C. con l’obbiettivo di fondare delle colonie da usare per i loro commerci verso l’occidente.
Nel 509 a.C furono i Cartaginesi a sconfiggere Sardi e Fenici, fondando poi numerose colonie puniche dove già erano quelle Fenice come Karalis, Nora, Sulci, Tharros, etc.  Cartagine occupò militarmente le coste della Sardegna e nel 509 a.C. stipulò un contratto con Roma in base al quale Roma rinunciava al commercio co la Sardegna.



 
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