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Tortolì PDF Stampa E-mail

Territorio. Tortolì ha un territorio assai largo, sì che potrebbe bastare ad una popolazione tripla o quadrupla. E’ quasi tutto piano, e sono poco notevoli le eminenze che sorgono in alcune parti e a poca distanza dall’abitato, due al ponente, un terzo verso maestro-ponente, più in là del quale è una catena di piccoli colli, un quarto verso libeccio, quindi quello di Largavista a levante, che forma il conosciuto promontorio, che altri dice di Bellavista, senza indicar gli altri, che si vedono al meriggio ed al ponente.A piè di dette colline sono alcune scaturigini, che danno acque buone, e la più vantata è quella che si denomina di Fralocci, dalla quale si provvedono quei del paese, che amano bere acqua pura e fina, trasportandola per una via di due chilometri.Parimente riputata è la fonte che dicono di S.Barbara, che trovasi dentro una tanca a distanza quasi eguale. Forse con un sifone di tubi in terra cotta si potrebbe una ed altra condurre dentro la città: l’utile della popolazione varrebbe certamente la spesa, giacchè la massima parte delle famiglie sono costrette a bere dai pozzi, che danno un’acqua salmastra e grave.Presso i termini meridionali dell’abitato scorre il fiume, che dicono di Tortolì, formato da cinque e più rivoli, che discendendo di Arzana presso il ponente, e da quelli di Elini, Ilbono e Lanusei, si congiungono tutti a 5 chilometri e mezzo a ponente-libeccio da Tortolì, onde il rio va dritto a levante, e si versa nel seno meridionale, nel luogo detto Orrì, dove forma uno stagnuolo, e si prendono bei pesci.In tempi piovosi riunendosi nel suo canale molti torrenti, ridonda, causa gravi danni ne’ seminati e negli orti, e riempiendo i siti concavi forma paludi e pantani, che viziano l’aria nell’estate.Nelle suddette colline vegetano pochi alberi d’alto fusto, e vedonsi più frequenti arbusti e cespugli.Dentro la circoscrizione di Tortolì non trovasi altra caccia che cinghiali, volpi, lepri e pernici ec.I passerotti sono a sciami infiniti, e fanno gran gusto nelle messi e negli orti se non vi si tengono guardiani per spaventarli. Sono parimente odiate le cornacchie nere e cenerine, che si pascono delle semenze e delle fave.

Nel prossimo stagno si vedono galleggiare quasi tutte le specie acquatiche che frequentano le acque degli stagni cagliaritani. Le gru vi passano in numerosissime moltitudini, ma non si fermano.



 
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