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Tortolì PDF Stampa E-mail

Agricoltura. Il terreno corrisponde facile ad ogni maniera di coltivazione, e sarebbe assai più fertile se fosse coltivato con maggior diligenza e con metodi di miglior arte. Tuttavolta una sua regione, quella che resta alla parte settentrionale, ha minor forza produttiva per la natura del suolo che vi è sabbioso, sebbene del resto non sia inutile alla popolazione, perché con le grandi sue macchie di lentisco somministra della legna per le fornaci delle tegole e de’ mattoni, e per i forni del pane. Alcuni approfittano de’ corimbi di questa pianta per far olio. Gli uomini applicati all’agricoltura sono circa 400.La maggior parte de’ terreni dà all’anno un doppio frutto di grano, e quindi di meliga o di legumi.Ordinariamente si seminano circa 600 starelli di grano, 500 d’orzo, e nelle ricolte ordinarie si può avere decuplata la semenza in media.Non và come altrove doppia vidazzone, dove si alterni la seminaggione ed il maggese.La vigne occupano un’amplissima superficie di circa 500 giornate, ed hanno molte varietà di uve. I vini sono eccellenti, e vendonsi in gran parte ai genovesi ed agli isolani della Maddalena. La quantità non par minore di carretelli 800, che fanno quartare 80.000, o litri 400.000.  I vini gentili sono il moscato, il girò, il cannonao e l’albomanno.Gli orti abbondano di ogni sorta di piante di giardinaggio, e le specie vi vengono con tanta vigorosa vegetazione, che altrove non si possa vedere niente di meglio. I meloni e le angurie crescono a rara grossezza, e sono di un gusto delizioso. Le zucche vi sono enormi.Si seminano a lino molti terreni, e si ha un prodotto abbondante e di una bontà non ordinaria, per cui è molto stimato e venduto con buon profitto.Fra gli alberi fruttiferi, che sono un numero notevolissimo, si hanno pochi gelsi, che con la loro prosperità invitano ad aumentare la coltivazione per aver il mezzo di stabilire l’educazione de’ filugelli, che sarebbe al paese fonte di gran guadagno, ed occuperebbe per meno di due mesi le donne con maggior pro che possano avere dal lavoro di tutto l’anno al telajo.Sono più numerose e distinte in molte varietà le specie de’ susini, fichi, albicocchi, peschi, meligranati, meli ec. Gli olivi sono poche centinaja, e nessuno si cura di accrescerne la coltivazione, che potrebbe dare gran profitto, essendo il clima favorevolissimo.I mandorli producono molto, ed altrettanto gli agrumi  di diverse specie e varietà.I frutti sono di una bontà, che regge il paragone con quelle  di Milis, e vengono più precoci che nelle zone più occidentali dell’isola per la felicissima situazione ed altre convenienze del  clima.Di queste squisite frutta si fa smercio con la capitale e con Genova.Dopo i terreni chiusi per vigne e per orti quasi tutto il rimanente del territorio che può essere coltivato con utilità e chiuso da siepi, e questi chiusi non saranno meno di 500. In essi si semina e si tiene a pastura il bestiame rude e il domito, cioè le bestie di servigio,cavalli, buoi e asini. I grandi chiusi o le tanche non sono più di venti, ed in media possono avere giornate 18



 
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