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Tortolì PDF Stampa E-mail

Stagno di Tortolì. Come abbiam detto nella descrizione della Sardegna, questo stagno era l’antico Porto Sipicio, indicato nella geografia di Tolomeo in questo littorale.Il bacino di questo stagno ha di circonferenza miglia 5, non compresa l’antica bocca, che era larga di circa ¾ di miglio, dive esso è ristretto da una lingua di terra lunga 3/8 di miglio, che trovasi al sirocco di Girasol, e protendesi verso ostro-sirocco separando in parte il bacino interno ( quello dell’antico porto dal bacino esterno), il quale chiudesi da una lunga duna, che inflettesi in arco e si prolunga sino al promontorio formando un canale presso la sponda settentrionale dell’istmo.L’area dell’antico porto e del bacino interno dello stagno è di un miglio e mezzo quadrato.Il bacino esterno col canale non si può computare più di un mezzo miglio quadrato.L’acqua del bacino è ancora così alta alla distanza di metri 100 dalla sponda, che quasi per tutto si ha uno scandaglio di metri 2 e nel mezzo di 3; il che basterebbe a provare, se mancasse l’autorità degli antichi geografi, che ivi fu un porto profondo, giacchè dopo più di 15 secoli le alluvioni e le sabbie sospintevi dalle onde del tirreno non han potuto ancora colmarlo, e vi resta abbastanza di mare perché vi possano galleggiare de’ mediocri battelli.Nel 1851 il vescovo Todde volendo procurare a Tortolì ed alla provincia la comodità di un porto sicuro, aprì corrispondenza su questo proposito col deputato Angius, che nella prima legislatura essendo stato nominato al Parlamento da quella provincia, aveasi proposto di ottenere dal governo il riaprimento dell’antico porto Sipicio e per il vantaggio di quei provinciali e per il comodo de’ navigatori, che mareggiando lungo le coste orientali dell’isola mancano di un ricovero se qualche necessità li costringe ad interrompere il corso; e l’avrebbe ottenuto se ragioni politiche non avessero portato la dissoluzione della Camera elettiva. Il ministro Cavour intendendo facilmente il gran bene che sarebbe di aprire quell’antico porto per facilitare il commercio d’una provincia ricchissima di prodotti, qual è questa di Ogliastra, e di preparare un asilo ai naviganti, destinava un officiale eletto (il piloto tenente di vascello signor Augusto Bruno) cominciava addì 14 aprile i suoi studii, de’ quali mandava poi relazione all’ammiraglio.Dopo aver riconosciuto che nella rada di Arbatax non potevano i legni restar all’ancora sotto i venti del N.N.E., che nepur poteano nella rada di San Gemiliano sotto i venti del S.E., scrisse così in riguardo allo stagno:<< Più sicuro ricovero alle navi offre il vicino stagno, se si riduca a porto, risultando anche meno dispendioso egli altri lavori che si dovrebbero fare nel porto di Arbatax o di San Gemiliano, quando in questi si volesse fare un porto.Per trovare un mezzo più facile di renderlo navigabile si osserva che una lingua di sabbia sciolta (una duna) separa lo stagno dal mare per il tratto di metri 2200 dalla attuale imboccatura dello stagno sotto Arbatax sino a S.Maria Navarresa: si osserva poi che in questa duna v’ha  un tratto, dove essa è larga solo di metri 100, e dove sarebbe facile di scavare per passar dal mare nello stagno; che nelle acque alte potrebbonsi introdurre per il canale (che fu già descritto, e che abbiam qui sopra detto aver sua foce presso Arbatax) due cavafanghi, e cominciar a pulir lo stagno, il quale sotto i 3 metri d’acqua ha in metro di sabbia e fango, e poi avanzarsi fino alla duna scavando per il passaggio>>.Soggiungeva il Signor Bruno: << Non è sperabile di ottenere in altro sito e con minore od egual dispendio l’apertura della duna per la comunicazione tra il mare e lo stagno, atteso che altrove sono gravi difficoltà.Essendo fatte queste operazioni possono essere accolti nel bacino dello stagno bastimenti di 200 ed anche 250 tonnellate, e eseguirvi qualunque operazione di commercio.Avvi però in esso stagno lo scolo di un torrente, detto fiune di Girasole, ma potrebbesi con piccola spesa condurlo per un canale nel fiune vicino Lozzorai, che si versa nel mare nella spiaggia di S.Maria Navarresa. Questi due rivi congiunti potrebbero nella stagione estiva somministrare ai naviganti l’acqua potabile.Conchiudeva che ove la traversia del N.E. non permettesse alle navi di entrar nello stagno, allora potrebbero esse aver riparo presso l’isolotto dell’Ogliastra; ma per non logorare le gomene che servono di provese medesimo, converrebbe provvedere alla infissione di un certo numero di cannoni, altrimenti i legni patirebbero avarie>>.Nella tornata de’ 2 maggio essendosi presentato alla Camera elettiva dai ministri delle finanze e de’ lavori pubblici un progetto di legge per l’ecavazione de’ porti dello stato, e questo certamente accettandosi dal Parlamento, i tortoliesi possono sperare il disegno dell’apertura e dello scavamento del loro stagno non mancherà, e che probabilmente sarà questa una delle prime operazioni che si faranno in Sardegna, essendo evidente la necessità per la navigazione che nella costa orientale dell’isola si abbia un porto ricovero; evidente l’utilità che ne avrà lo stato attivando i commerci d’una delle più ricche province dell’isola per legnami da costruzione, per prodotti agrari, massime per i vini e per la dovizia delle sue moltissime miniere di diversi metalli, e per la sperata effisione de’ combustibili fossili di Seui.



 
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